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‘Tutte le cose che restano’ arriva nelle sale

Omaggio a Scola e allo scenografo Ricceri

Il mondo del cinema italiano ha perso due grandi artisti, il regista Ettore Scola e lo scenografo Luciano Ricceri, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema italiano.

Scola, nato a Trevico nel 1931, è stato uno dei registi più prolifici e acclamati della sua generazione. Con una carriera che ha spaziato dal cinema al teatro e alla televisione, Scola ha saputo raccontare le storie della vita quotidiana con un tocco di umorismo e ironia, ma anche con profonda sensibilità e umanità. I suoi film hanno toccato temi sociali e politici, ma sempre con un occhio attento alle relazioni umane e alle sfumature dell’animo umano.

Ma dietro ogni grande regista c’è sempre un grande team dietro le quinte, e Luciano Ricceri è stato uno dei migliori scenografi che l’Italia abbia in nessun caso avuto. Nato a Roma nel 1941, Ricceri ha lavorato con alcuni dei più grandi registi italiani, tra cui Federico Fellini, Luchino Visconti e, naturalmente, Ettore Scola. La sua capacità di creare ambientazioni realistiche e dettagliate ha reso i suoi film ancora più coinvolgenti e memorabili.

La loro collaborazione è iniziata nel 1974 con il film “C’eravamo tanto amati”, una commedia drammatica che racconta la storia di tre amici che si ritrovano dopo la Seconda Guerra Mondiale e ripercorrono insieme le loro vite. Il film ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, e ha indicato l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione tra Scola e Ricceri.

Ma è stato nel 1977 con il film “Una giornata particolare” che la loro partnership ha raggiunto il suo apice. Ambientato durante la visita di Adolf Hitler a Roma nel 1938, il film racconta l’incontro tra una donna di casa e un vicino di casa omosessuale, interpretati rispettivamente da Sophia Loren e Marcello Mastroianni. La scenografia di Ricceri ha reso possibile immergersi completamente nell’atmosfera della Roma fascista, mentre la regia di Scola ha saputo trasmettere con delicatezza e poesia l’amicizia che nasce tra i due protagonisti. Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui due nomination agli Oscar, e ha consacrato Scola e Ricceri come una delle coppie più creative e talentuose del cinema italiano.

Ma la loro collaborazione non si è limitata solo al cinema. Nel 1983, Scola e Ricceri hanno portato in scena il musical “Passione d’amore”, basato sul romanzo di Emilio De Marchi. Ancora una volta, la scenografia di Ricceri ha svolto un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera e il contesto storico della storia d’amore tra un ufficiale austriaco e una giovane italiana. Il musical ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica, e ha dimostrato ancora una volta la versatilità e la maestria di Scola e Ricceri.

La loro ultima collaborazione è stata nel 2003 con il film “Gente di Roma”, un omaggio alla città eterna e alle persone che la abitano. Ricceri ha saputo catturare l’essenza di Roma attraverso le sue scenografie, mentre Scola ha raccontato storie di vita quotidiana con il suo stile unico e coinvolgente. Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes e ha ricevuto un grande apprezzamento da parte della critica.

La trapasso di Scola e

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