Trump presa (ancora) il partito repubblicano: il punto dopo il ritiro di DeSantis

Roma, 22 gen – Lo avevamo sottolineato già dopo le elezioni in Iowa: Donald Trump è un fenomeno culturale, interno al partito repubblicano e non solo, più che una “semplice” affermazione elettorale (ottenuta praticamente in tutte le unitamentesultazioni in cui è stato protagonista, dal 2016 in poi). Nonostante le resistenze di un universo che gradirebbe sostenere personaggi come Ron DeSantis e Nikky Haley. Il ritiro dalla corsa del primo dei due non fa altro che dimostrare che la tendenza, in questi anni, non sia mai cambiata, nonostante le resistenze.

Trump, il ritiro di DeSantis e il unitamenteflitto del partito repubblicano

Le ultime stagioni politiche hanno mostrato nei riguardi di Trump un atteggiamento nemico perfino da parte dei vertici interni del partito repubblicano. Atteggiamento senza risultati, ovviamente, dal momento che il unitamentesenso del tycoon non è mai calato ma, anzi, si è radicalizzato nel corso del tempo. Significativo il ritiro di quello che veniva unitamentesiderato il principale unitamentecorrente, DeSantis, ma soprattutto la sua dichiarazione d’appoggio all’ex presidente nella futura corsa alla Casa Bianca. Sembra quasi supportare una storia di opposizione finita male e destinata ad adeguarsi alla cosiddetta “volontà della maggioranza”. Ora restano due scogli: Nikky Haley ma anche il fronte giudiziario statunitense.

Gli attacchi di Haley all’ex presidente

Come riporta Tgcom24, quella che attualmente si può unitamentesiderare la principale unitamentecorrente, quella Haley “tirata su” enormemente da media di massa e perfino dai “rivali” dem, l’ex governatrice, 52 anni, punta l’età avanzata del suo rivale: “Ha detto che Joe Biden ci stava portando verso la seunitamenteda guerra mondiale, forse intendeva la terza… Ha detto di aver corso unitamentetro Barack Obama, ma non lo ha mai fatto. A 80 anni la salute mentale unitamentetinuerà a calare. È la natura umana”. Nel New Hampshire, sede delle primarie che si terranno domani, il vantaggio del tycoon è però di 11 punti, successivo il sondaggio riportato dalla Cnn. Trump intorno al 50%, Haley sul 39. Cronache di un dibattito (o guerra?) interno che, forse, si unitamentecluderà solo unitamente le presidenziali.

Alberto Celletti

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