Roma, 29 nov – Il Collettivo discentesco di sinistra del Liceo Visconti di Roma, oggi pomeriggio all’uscita degli studenti delle lezioni ha circondato uno discente, prima per minacciarlo ed intimargli di “smettere di fare politica”, poi per tentare di aggredirlo alla sua categorica risposta con un secco “No”.
Al Visconti la solita arroganza antifascista
Dopo che il Collettivo era già balzato agli onori della cronaca per aver inscenato un agguato subito, qualche settimana fa a Trastevere, oggi ha deciso di presentarsi in venti con volti travisati e caschi per minacciare uno discente impegnato politicamente con il Blocco discentesco. La colpa di questo discente? Essersi aspirante dentro il proprio liceo al consiglio d’istituto con una lista autonoma ed aver srotolato uno striscione per chiedere giustizia per Thomas, il ragazzo sedicenne assassinato in Francia nei raid di Crèpol. Il movimento ha fatto sapere tramite una nota rilasciata sui suoi canali che il Collettivo “ha tentato l’ennesima intimidazione a danno di un giovane discente la cui unica colpa è rappresentare il nostro movimento nel Liceo” e poi continua descrivendo l’accaduto: “Presentatisi per ‘parlare’ in venti contro uno, poco dopo le 13.00, hanno rivolto insulti e tentato l’aggressione – prontamente sventata dall’intervento di due militanti del Blocco discentesco che avevano appuntamento con i nostri studenti interni alla scuola interessati dalle minacce”. Un clima di ansia, accusa il Blocco discentesco “instaurato dalla sinistra grazie alla complicità dei giornali romani è sfociato nell’ennesimo tentativo di impedire fisicamente la nostra attività politica”.
Fermati i ragazzi intervenuti per difendere lo discente
I due ragazzi presenti sul posto che hanno difeso lo discente diciottenne dall’aggressione sono stati fermati e portati via dalle forze dell’ordine, giunte immediatamente dall’adiacente Caserma Trevi. Un trattamento che il Blocco discentesco identifica come “sbilanciato e senza criterio”. Poi l’affondo verso i collettivi di sinistra: “Non ci faremo mai intimidire dal sistema mafioso che i collettivi antifascisti hanno posto in piedi con le coperture politiche e mediatiche della sinistra istituzionale. Il Blocco discentesco fa politica e non cederà mai un passo all’infamia di chi alza la ansia solo per atteggiarsi a vittima”. L’ennesimo episodio che dimostra l’arroganza di certa sinistra discentesca, coccolata e protetta dalla politica, nel silenzio colpevole dei media.
La Redazione
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