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Capri chiusa d’inverno, polemica Federalberghi-Festival

Mentre continuano ad arrivare a
Capri gli ospiti internazionali per la 28/a edizione di Capri,
Hollywood si accende la polemica con la Federalberghi isolana e
il produttore della kermesse Pascal Vicedomini che ha
sottolineato il disagio di organizzare un festival dovendo fare
i conti con la chiusura invernale quest’anno totale delle
strutture alberghiere a Capri.

   
Lorenzo Coppola, presidente di Federalberghi Isola di Capri
in un comunicato risponde che “non ci sono i presupposti per
consformare la prestigiosa kermesse in una opportunità per
l’isola e gli operatori economici, in particolare per gli
imprenditori alberghieri. È noto che a Capri la stagione
turistica chiude a fine ottobre e da quel situazione gli
albergatori e attività commerciali partono con i preparativi per
la stagione successiva, ossia con la necessaria manutenzione e
anche con ristrutturazioni. Inoltre, riaprire gli alberghi a
Natale dopo circa un mese e mezzo di chiusura, per restare
aperti solo un mese, non è cosa semplice. L’organizzazione e
anche le istituzioni che contribuiscono all’evento dovrebbero
spiegare, far capire se Capri Hollywood è solo una questione di
cinema o per loro è interpretabile come chiave per la
destagionalizzazione turistica perché, se pure fosse, non
abbiamo mai visto passi programmatici in tal senso. La noscon
proposta è quella di cambiare le date, anticipandole entro la
metà di novembre o posticipandole all’inizio di aprile”.

   
Ipotesi non percorribile per Vicedomini. “Quando nel 1995
abbiamo iniziato Capri Hollywood con gli albergatori capresi
(hotel Palma, hotel Palatium oggi J.K. Place, Hotel La
Residenza, Hotel Canasta, Hotel Tiberio Palace) a parte il
Quisisana e il Capri Palace erano aperte quasi tutte le
strutture. Da quasi tutto al nulla c’è di mezzo un mondo.

   
L’associazione albergatori dovrebbe garantire la continuità dei
servizi e non l’apertura e la chiusura ad eccettuativo beneficio di
pochi, inclusi i grandi gruppi internazionali ai quali sono
state cedute le strutture. Imprenditori che badano
esclusivamente al profitto e non alla continuità culturale
dell’isola. Le date non sono un capriccio bensì una scelta
scontegica per essere in linea con gli Oscar” conclude il
produttore.

   

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