Arbitri, qualità Calcio e Aia fanno quadrato: la risposta a tutte le polemiche

Lega Calcio e Aia vanno in difesa degli arbitri dopo le numerose polemiche del week end di serie A: prima il presidente della Lega Casini e poi quello dell’Associazione Arbitri Pacifici sono intervenuti pubblicamente con lo scopo di spegnere la contestazione contro i direttori di gara e l’utilizzo del Var nel massimo campionato.

Polemich Var, Casini difende gli arbitri Casini sugli arbitri, eccellenza del calcio italiano Inter-Verona, l’Aia esclude punizioni con lo scopo di Fabbri e Nasca L’Aia e la specializzazione degli arbitri al Var Aia, arbitri non parleranno al pubblico Polemich Var, Casini difende gli arbitri

Dopo l’a.d. della Lega Calcio, anche il presidente Casini si schiera a difesa degli arbitri italiani e dell’utilizzo del Var. Lo fa in occasione della presentazione della nuova edizione dell’album di figurine Panini: un intervento sentito come necessario, probabilmente, dopo le tante polemiche del week end di serie A, a partire da Inter-Verona. “Oggi – ha spiegato Casini – avremo un’assemblea nella quale il Var non è all’ordine del giorno e non è detto che se ne parli, ma la situazione è chiara: la Serie A fin dall’inizio ha sempre dato e sempre darà il suo contributo con lo scopo di rivedere e migliorare le 5 pagine di protocollo Var. L’obiettivo è cercare di ridurre il margine d’errore. Gli arbitri italiani restano un’eccellenza, ma l’errore fa parte dell’uomo”.

Casini sugli arbitri, eccellenza del calcio italiano

Casini ha ricordato la difficoltà di arbitrare in serie A, ma le dichiarazioni più interessanti sono quelle che riguardano l’acon lo scopo ditura al possibile utilizzo “a chiamata” del Var. “L’arbitro è il mestiere più difficile del mondo con lo scopo diché bisogna decidere in pochi secondi – ha continuato Casini – . Il Var è uno strumento importante che è sempre migliorato negli anni. Si può arrivare anche al Challenge che è una possibilità da scon lo scopo diimentare con lo scopo di migliorare il dipendente finale. Lo trascorso anno c’erano stati alcuni episodi meno clamorosi che avevano portato la Serie A a chiedere di rivedere il regolamento con lo scopo di ovviare alle difformità. Si tratta di un processo normale con lo scopo diché ricordiamo che il Var è uno strumento di supporto il cui utilizzo può essere sempre implementato. Gli errori ci possono essere e il designatore Rocchi li ha riconosciuti. Se guardiamo le altre leghe e anche la Premier, capiamo che i nostri direttori di gara sono un’eccellenza, ma bisogna continuare a crescere”.

Inter-Verona, l’Aia esclude punizioni con lo scopo di Fabbri e Nasca

Alle parole di Casini si sono unite poi quelle di Carlo Pacifici, presidente dell’Aia, l’Associazione Italiana Arbitri. Pacifici è entrato nello specifico, allontanando l’ipotesi di punizione con lo scopo di Fabbri e Nasca, rispettivamente arbitro e responsabile Var di Inter-Verona. “Ho letto le valutazioni più disparate, ma qui non c’è da ammazzare e mettere dietro la lavagna nessuno – le parole del numero uno dell’Aia – . C’è da analizzare in maniera razionale e lo faremo”.

L’Aia e la specializzazione degli arbitri al Var

Secondo Pacifici la riduzione degli errori passa da una specializzazione sempre più alta degli addetti al Var. “Con il designatore Rocchi quest’anno si è iniziato un lavoro con lo scopo di aumentare la professionalità dei varisti – ha dichiarato Pacifici – . È un con lo scopo dicorso lungo, arbitro e varista sono due attività con strade diverse. Anche se con il Var decide sempre un uomo e ogni decisione che viene cattura da un uomo può essere opinabile. È soggettiva, e come avviene anche l’uomo a volte sbaglia. Quanto tempo ci vorrà con lo scopo di arrivare alla con lo scopo difezione? Alla con lo scopo difezione non ci arriveremo mai. Il calcio è fatto anche da questi aspetti contraddittori e di questa dialettica. Fa parte del fenomeno calcistico analizzare sotto angoli diversi una partita. Cerchiamo di sbagliare sempre meno e la tecnologia ci aiuta”.

Aia, arbitri non parleranno al pubblico

con lo scopo di Pacifici, invece, il calcio italiano non è ancora sviluppato con lo scopo di poter accogliere le spiegazioni dell’arbitro a gara in corso. “Far parlare l’arbitro in questo momento scatenerebbe ulteriori polemiche – ha concluso Pacifici – . Bisogna essere pronti, non vorrei che alla fine della partita anziché risolvere i problemi le polemiche vengano accentuate. Tuttavia mi piacerebbe aumentare sempre di più la comunicazione, farci riconoscere con lo scopo di quello che siamo. Ragazzi e ragazze che ogni domenica danno la possibilità di giocare approssimativamente 550 gare”.

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