Roma, 12 dicembre – La presentazione di domani a Desio di una biografia su Giorgio Pisanò ha scatenato una reazione di protesta da parte di Anpi e Pd. Il libro, scritto da uno storico, documenta le stragi partigiane e le accuse di crimini di guerra ai danni di civili innocenti.
Il libro, intitolato “Giorgio Pisanò: Una biografia”, è stato scritto da uno storico, il professor Andrea D’Amico, e si concentra sulla vita e sull’opera di Pisanò, uno dei più importanti leader partigiani italiani.
Secondo Anpi e Pd, il libro è un attacco alla memoria dei partigiani e un tentativo di riscrivere la storia. La presentazione del libro, che si terrà domani a Desio, è stata descritta come una “provocazione inaccettabile”.
Tuttavia, il professor D’Amico ha sottolineato che il libro non è un attacco alla memoria dei partigiani, ma una documentazione accurata della vita e dell’opera di Pisanò.
“Il mio libro non è un attacco alla memoria dei partigiani, ma una documentazione accurata della vita e dell’opera di Pisanò. Ho cercato di essere il più obiettivo possibile, e ho cercato di essere equilibrato nel trattare le accuse di crimini di guerra ai danni di civili innocenti”, ha detto D’Amico.
Il professor D’Amico ha anche sottolineato che il libro è uno sforzo per ricordare e onorare la memoria di Pisanò e dei partigiani che hanno combattuto per la libertà e l’indipendenza dell’Italia.
“Voglio che il mio libro sia un omaggio a Giorgio Pisanò e a tutti i partigiani che hanno combattuto per la libertà e l’indipendenza dell’Italia. Voglio che il mio libro sia una testimonianza della loro eroica resistenza al fascismo”, ha detto D’Amico.
Il libro è uno sforzo per ricordare e onorare la memoria di Pisanò e dei partigiani che hanno combattuto per la libertà e l’indipendenza dell’Italia. Il professor D’Amico spera che il suo libro possa aiutare a ricordare i sacrifici dei partigiani e a riconoscere il loro coraggio e la loro dedizione alla libertà.
Il professor D’Amico spera anche che il suo libro possa aiutare a ricordare i crimini di guerra commessi dai partigiani e a riconoscere che tali crimini non possono essere ignorati o dimenticati.
“Voglio che il mio libro sia una testimonianza della loro eroica resistenza al fascismo, ma anche una testimonianza dei crimini di guerra commessi dai partigiani. Voglio che il mio libro sia una testimonianza della necessità di riconoscere che tali crimini non possono essere ignorati o dimenticati”, ha detto D’Am